9 Cose che devi sapere sull’Update Mobile-Friendly di Google (Parte 1/2)

Il 21 aprile Google ha rilasciato un update con lo scopo di favorire i siti mobile-friendly nel posizionamento organico sulla SERP. La notizia ha sollevato un polverone di domande e ipotesi da parte di SEO e Webmaster. In questo post proponiamo il punto di vista di Cindy Krum ed Emily Grossman che cercano di dare risposta a 9 domande su quella che alcuni definiscono la rivoluzione mobile di Google.

Il 21 aprile Google ha aggiornato l’algoritmo che favorirà i siti mobile-friendly in termini di posizionamento nei risultati di ricerca mobile. In questo post, pubblicato qualche giorno prima dell’update, Cindy Krum ed Emily Grossman danno risposte a 9 domande tra le più frequenti sulla “rivoluzione mobile” di Google.

1) Quali cambiamenti verranno apportati all’algoritmo di Google?

Risposta: Di recente Google ha apportato diversi cambiamenti alle sue app, al Play Store, alla presentazione delle SERP mobile e ad alcune tra le linee guida di sviluppo più avanzate con un impatto mobile e riteniamo che molte di queste siano state preparatorie all’aggiornamento del 21 aprile. Google sta minimizzando alcuni di questi cambiamenti, e non abbiamo alcuna notizia confermata su cosa Google annuncerà il 21 aprile (le autrici del post scrivono qualche giorno prima della data dell’aggiornamento.NdR), ma sulla base di quello che abbiamo visto e sentito di recente, ecco le nostre migliori ipotesi su ciò che arriverà in futuro (dal 21 aprile o poco dopo):

Crediamo che Google lancera’ un nuovo crawler mobile (probabilmente con uno user agent Android) che potrà fare con più efficacia il crawling dei dati di app a pagina singola, di app Android e forse persino dei deep link nelle app di IOS. Le nuove linee guida Mobile-Friendly, lanciate lo scorso mese, si concentrano sull’esposizione di JS e CSS perchè le app Android sono costruite in Java, e le applicazioni web a pagina singola si basano molto su Javascript.

Alcuni siti che usano bene il Responsive Design con un’architettura a pagina singola sono:

• Hulu.com

• Refinery29.com

• Newsfeed di Facebook

• Techcrunch.com,

• Google Play Store

• Pinterest.com

• (e naturalmente) http://scrollsample.appspot.com/items di John Muller di Google.

Inoltre, secondo Rob Ousbei di Distilled, Google sta testando questo tipo di architettura su Blogspot.com (di proprieta’ di Google).

Recentemente Google ha anche spinto per ottenere piu’ feed da trusted partners, dato che sono una componente chiave sia per le app mobile che per le web app a pagina singola da quando Phantom JS e Prerender IO (e tecnologie simili) insieme essenzialmente generano feed per indicizzare app a pagina singola. Pensiamo che questa maggiore attenzione su JS, CSS e feed sia anche la ragione per cui Google ha bisogno di un “additional mobile index” di cui parla Gary Illyes nella sua intervista “Meet the Search Engines” rilasciata al SMX West qualche settimana fa, e il motivo per cui improvvisamente Google parla delle app come di “cittadini di prima classe”.

Un nuovo indice mobile-only che si accompagni al nuovo crawler ha senso anche perche’ Google vuole indicizzare e posizionare il contenuto delle app e dei deep link mostrati nelle app, ma non necessariamente vuole farli apparire all’interno dell’algoritmo desktop o rallentarlo con contenuti che non dovrebbero posizionarsi in una ricerca desktop.

Riteniamo anche che questa maggiore attenzione sui deep link e l’annuncio di Google relativo al new automated and manual review process di Google Play, siano collegati. L’annuncio indica, quasi sicuramente, che Google ha creato un crawler capace di fare crawling sulle app di Android.

Pensiamo che questo nuovo crawler sia anche capace di indicizzare piu’ di un rendering di contenuti (pagina web o schermata data-set di un’app) su una URL/URI e probabilmente si concentrera’ di piu’ su feed, schemi e mappe di siti. La maggior parte delle app che beneficeranno del deep linking si basano su feed dati, e fare crawling sui feed invece che sulle app dara’ a Google la capacita’ di capire il contenuto della app, soprattutto per le app iOS, (di cui probabilmente non è ancora in grado di fare il crawling), senza dover leggere il codice dell’app. Quindi potrà fare il crawling dei contenuti dei deep link per validare i contenuti delle app.

Puntare più sui feed rende più facile a Google la raccolta dati direttamente sulle SERP, cosa che sta facendo sempre più spesso (guarda l’appendice di queste slide cominciando dalla slide 30).

Update mobile friendly

Siamo anche inclini a credere che l’uso della nuova dicitura “Mobile Friendly” nelle SERP mobile possa essere temporaneo, almeno fin quando i SEO i webmaster si sentiranno spinti a rendere i loro CSS e JavaScript individuabili dal crawler mobile.

Il tag “Mobile-friendly” è un po’ ingrombrante sulla SERP e prende un sacco di spazio, così Google potrebbe decidere di passare in seguito a qualcos’altro, come il tag “Slow”, illustrato qui a sinistra e inizialmente individuato in fase di test da Barry Schwartz.

Mostrare il tag “Slow” avrà senso piu’ in la’, quando la maggior parte dei webmaster avrà fatto gli aggiornamenti e Google invece avrà bisogno di creare un incentivo negativo piu’ serio e di grande impatto per i ritardatari. (Questa è un’immagine di Barry in cui compare il tag ma noi non ne abbiamo ancora visti).

Parlando dell’annuncio dell’update Mobile-Friendly è sorprendente notare che Google non si sia focalizzato di più sulla velocita’ delle pagine mobile minimizzando i reindirizzamenti ed evitando gli errori mobile-only (con la sua storica attenzione per la SEO mobile). Forse questo succede perche’ la velocità della pagina non è poi così importante ai fini della valutazione dei contenuti nel momento in cui Google ottiene la maggior parte delle informazioni dei suoi crawl dai feed. La nostra ipotesi è che aspetti come la velocità della pagina e il tempo di caricamento delle pagine verranno ripresi dopo l’aggiornamento del 21 aprile.

2) Se il mio sito non è Mobile-friendly avrò conseguenze anche sul Posizionamento Desktop?

Risposta: Ad un comitato presente all’ SMX di Monaco, Zineb di Google ha risposto di no senza alcuna esitazione. Prendiamo questa risposta come un’ulteriore prova che il nuovo indice sarà collegato ad un nuovo crawler e/o ad un cambiamento più ampio alle infrastrutture usate per analizzare, indicizzare, e valutare i risultati di ricerca mobile, ma non i risultati desktop.

Detto ciò, probabilmente dovrete presto dedicare del tempo per assicurarvi che il vostro sito funzioni – almeno in maniera accettabile – sui dispositivi mobili nel caso in cui si verifichino ripercussioni sul desktop (e anche perché questa è una user experience best practice che può portare ad altri miglioramenti che ancora sono considerati fattori di ranking su desktop, come la riduzione della frequenza di rimbalzo).

3) In che misura l’Update impatterà sul Posizionamento mobile?

Risposta: Alla stessa commissione dell’SMX di Monaco Zineb ha detto che l’aggiornamento del 21/4 sarà più ampio degli update di Panda e Penguin. Non è chiaro se saranno coinvolti in questo cambiamento tutti i dispositivi mobili. L’update potrebbe avere un impatto maggiore sui dispositivi Android, oppure potrebbe impattare in egual misura i dispositivi Android e iOS (anche se attualmente vediamo sostanziali differenze tra iOS ed Android per alcuni tipi di risultati di ricerca, con cambiamenti piu’ significativi su Android che su iOS).

Il deep linking è una distinzione chiave tra SERP per dispositivi mobili su sistema operativo Android e SERP su iOS (attualmente le SERP mostrano solo i deep link delle app Android e solo su dispositivi Android). Ma c’e’ motivo di credere che questa lacuna sara’ colmata. Ad esempio, in un recente post su Moz e nella sua presentazione all’SMX West, Justin Briggs ha affermato che alcuni campioni di deep link iOS erano convalidati nel Deep Link Tool di Google. Questo potrebbe indicare che le app di iOS con deep link emergeranno più facilmente nella nuova struttura ma e’ ancora possibile che non ce la facciano prima dell’aggiornamento del 21/4. Inoltre non e’ chiaro se Google manterra’ o meno il suo attuale comportamento nei confronti dei tablet che forniscono un’esperienza più simile a quella deskop che a quella mobile e non è chiaro cosa Google consideri come “mobile”.

Anche le email hanno un peso sempre più forte sulle SERP – soprattutto le SERP mobile – con un aumento del 180% in tre anni sull’utilizzo delle email da mobile e Google sta cercando di approfittare di quest’aspetto.

A partire da ora, schema puo’ essere incluso nelle email per indirizzare le notifice sull’app Google Now e anche per consentire a Google di mostrare le email evidenziate in una ricerca browser-based. Tutto cio’ avviene in virtu’ del fatto che Google fa crawling sulle email che arrivano sul tuo account Gmail e le indicizza sul tuo user profile affinchè siano accessibili ed in grado di posizionarsi come quelle che si trovano su tutti i tuoi dispositivi (anche se non sei al momento loggato nel tuo account Gmail sul tuo smartphone).

Ottimizzare le email per le ricerche su mobile sta diventando sempre piu’ importante.

Nell’aggiornamento del 21/4 Google potrebbe spingere ancora di più l’uso di Schema markup per le email al fine di condurre a risultati di ricerca personalizzati come quello che vedi qui a fianco.

Impatto update mobile friendly sulla serp

4) Che dire dei siti che effettuano un redirect ad un sottodominio mobile? Saranno considerati mobile-friendly?

Risposta: Questa e’ una domanda interessante, perché subito dopo la presentazione del Tag “Mobile-Friendly” in realtà abbiamo visto molti più siti mdot (‘m’) che si posizionavano bene nelle SERP mobile. E’ quasi come se Google considerasse il sottodominio mobile come un segnale Mobile-Friendly, cominciato da capo con il nuovo algoritmo, ma senza dati storici per indicare quali altri siti abbiano meno segnali di mobilità come ad esempio un responsive design. E’ inoltre interessante notare come molti dei rappresentanti di Google sembrano aver fatto un passo indietro nella loro forte insistenza sul responsive design. Ripetono ancora che sia quello meno soggetto ad errori e più facile da leggere e indicizzare, ma ora sembrano essere più disposti a riconoscere anche altre architetture funzionanti su mobile.

 

La settimana prossima potrai leggere la seconda parte del post

Titolo originale del post “9 Things you need to know about Google’s Mobile-Friendly Update”