Decreto anti blog: ci risiamo?

La blogosfera si sta scatenando e stavolta è partito anche Facebook con gruppi, discussioni, appelli.

I blog sono di nuovo a rischio?

Su punto informatico si spiegano i punti salienti. Fra i vari la questione dei ricavi da adsense, un sostegno non da poco per molti blogger:

chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.

e la discussione si allarga.

Ma se creo un sito per la mia azienda completo di blog dovrei quindi registrarmi al ROC anche se le uniche informazioni che pubblico sono inerenti alla mia azienda?

Altra situazione: se all’interno di un portale informativo di un’associazione culturale si inseriscono banner di “soci” o “semplici donatori” che lo sovvenzionano con donazioni, il banner è da ritenere attività commerciale?

C’è anche chi difende il decreto, sempre su Punto Informatico, fra i commenti c’è chi dice:

Non ho capito perchè un normale igornalista deve rispettare le leggi e e un blogger no.

Insomma la questione è complessa. La domanda è pero’ un’altra: il legislatore conosce l’argomento? è in grado di cogliere le sottile differenze fra un network di blog nato a scopi commerciali, e una redazione che usano questa piattaforma per comodità, oppure fra i piccoli blogger che lo usano come sfogo personale e le associazioni no-profit che hanno finalmente trovato uno strumento per comunicare facile ed economico?