Quanto è cambiata la Link Building negli ultimi anni? Parte 2/2

Quanto è cambiata la Link Building negli ultimi anni? Non tanto quanto si pensa, secondo Paddy Moogan e altri esperti SEO che in questo post presentano diversi punti di vista sull'evoluzione della Link Building, soprattutto dopo l'avvento di Penguin e Hummingbird. Gli algoritmi di Google hanno portato con sè novità rilevanti e nuovi segnali che ruotano intorno alla link building ma, secondo l'autore, i principi fondamentali non sono cambiati. Leggi le sue considerazione nella seconda parte del post.

Sono stati introdotti nuovi segnali

Non si tratta solo del cambiamento di segnali già stabiliti, ci sono anche nuovi segnali intorno alla link building e personalmente credo che negli algoritmi di Google abbiamo visto i maggiori cambiamenti degli ultimi anni.

Con Panda nel 2011 abbiamo assistito ad un nuovo livello di apprendimento automatico grazie al quale sembrava quasi che Google avesse trovato il modo di incorporare reazioni umane/sentimenti nei propri algoritmi. Poteva usarlo contro un sito ponendo agli utenti domande come quelle incluse in questo post. O come:

Ti sentiresti tranquillo a lasciare i dati della tua carta di credito a questo sito?

Questo articolo contiene analisi approfondite o informazioni interessanti che vadano oltre l’ovvio?

Le pagine sono state realizzate con grande cura ed attenzione ai dettagli o meno?

Fa un po’ paura pensare che Google sia stato in grado di far funzionare l’apprendimento automatico progettando un algoritmo che predice le risposte per ogni singola pagina sul web. Eppure c’è riuscito e questo è successo quattro anni fa.

Da allora ha fatto varie mosse al fine di utilizzare apprendimento automatico e intelligenza artificiale per creare nuovi prodotti e migliorare i suoi risultati di ricerca. Per me questo e’ stato uno dei piu’ grandi risultati passato piuttosto inosservato nel nostro settore. Almeno finchè non e’ arrivato Hummingbird:

algoritmo-hummingbird

Sta diventando sempre piu’ comune vedere risultati di ricerca che semplicemente non hanno senso se osservi le metriche link, ma che ottengono buoni risultati.

Per me, il passaggio verso user data driving search results + apprendimento automatico avanzato ha segnato il cambiamento più grande che abbiamo visto negli ultimi anni, ed è ancora in corso.

Nota: mentre preparavo questo post, Tom Anthony ha pubblicato questo eccellente blog post che contiene il suo punto di vista sul futuro delle ricerche, il passaggio a risultati data-driven e sull’impatto avuto sulla link building. A questo punto vi chiederete cosa c’entri l’apprendimento automatico con la Link Building.

Tutto. Perche’ per quanto i link siano forti come segnali di ranking, Google vuole piu’ segnali e gli user signal sono molto, molti piu’ difficili da manipolare dei segnali link.

Sì, si puo’ fare, succede. Sono stati fatti persino alcuni test pubblici. Ma azzardo l’ipotesi che solo l’1% degli spammer sia capace di farlo, per non parlare della capacità di mantenere il risultato per un lungo periodo di tempo. Quando penso al processo di manipolazione, penso in realta’ che stiamo andando un passo oltre gli spammer, verso gli hacker e verso un’attivita’ quasi illegale.

Ai fini della link building cio’ vuol dire che i metodi tradizionali di manipolazione dei segnali stanno diventando sempre meno efficaci, man mano che gli user signal diventano piu’ forti. Per noi, in qualità di link builders, significa che non possiamo continuare a cercare di vincere facile. Il fatto e’ che la link building che usa tecniche scalabili, resterà sempre a rischio penalizzazione da parte di Google (non voglio vivere perennemente preoccupato del fatto che i miei clienti vengano colpiti dal prossimo aggiornamento).

Certamente sono entrate in gioco altre cose come i segnali social. Non penso che questi ultimi costituiscano ancora un forte fattore di ranking, ma con accordi come quello firmato tra Google e Twitter, non sarei sorpreso se quel numero sempre crescente di dati venisse usato ad un certo punto nei risultati organici.  Il vantaggio che Twitter ha su Google è la sua velocità nella diffusione delle notizie. Twitter e’ ancora piu’ veloce di Google nel dare le ultime notizie: i 140 caratteri di un tweet son molto piu’ veloci di Google News! Google lo sa e penso sia proprio per questo che ha concluso questa partnership dopo un paio di anni di distacco.

Qua dobbiamo ricordare un altro punto importante, che e’ ben riassunto dal Dr. Pete:

segnali-ranking

I principi fondamentali non sono cambiati

Per me questo e’ il punto cruciale. Nonostante tutti i cambiamenti elencati sopra, il punto e’ che i principi fondamentali intorno alla link building non son cambiati. Potrei anche sostenere che Penguin non abbia cambiato i suoi fondamenti perche’ le tecniche a cui Penguin mirava non avrebbero mai comunque funzionato. Tuttavia non lo sosterro’ troppo perche’ persino Google, ad un certo punto, consigliava ai proprietari di siti di costruire directory link.

Vi serve un asset

Dovrete dare agli utenti un buon motivo per linkarvi. Non lo faranno solo per bonta’! Uno dei metodi più validi per invogliarli è sviluppare un content asset ed usarlo per far sì che la gente si interessi. Una volta che avrete coinvolto qualcuno, sara’ molto probabile che condivida da qualche parte il contenuto o il suo link.

Promuovere l’asset rivolgendosi al giusto pubblico

Detesto veramente la posizione assunta da alcuni marketer quando si parla di content promotion: fai dei grandi contenuti e i link arriveranno.

No. Spiacente, ma per la maggior parte di noi semplicemente non e’ vero. Le eccezioni sono costituite da persone che si tuffano nello spazio o hanno un enorme pubblico da sfruttare. Devi semplicemente passare del tempo a promuovere i tuoi contenuti o il tuo asset, affinche’ ottengano condivisioni e link.

E’ un lavoro difficile a cui a volte dedichi molto tempo per un ritorno minimo, ma e’ importante continuare a lavorarci fino a quando arrivi ad un punto in cui hai due cose:

Un Pubblico abbastanza grande che garantisca ai tuoi contenuti traffico e condivisioni

Relazioni abbastanza forti con siti importanti a cui potersi rivolgere quando nuovi contenuti vengono pubblicati e quindi con una buona possibilita’ che ti linkino.

Giungere a questo punto e’ dura, ma il punto e’ proprio questo. Ci sono vari trucchi che puoi usare lungo il tragitto ma ci vorra’ del tempo per avviarsi al meglio e con risultati duraturi.

Ci vuole costanza

Continuando il discorso del punto precedente. Ci vuole tempo ed un duro lavoro per ottenere dei link ai tuoi contenuti. Quel tipo di link che supera la prova del tempo e che comunque non rimuoverai entro 12 mesi! Cio’ significa che devi continuare a tirar fuori contenuti sempre migliori. Con ciò non voglio dire che devi tirare fuori contenuti tanto per farlo, tutt’altro. Sto dicendo che ogni singolo contenuto creato, deve aiutarti a migliorare ogni volta.

Tutto ciò che è scalabile è a rischio

Le azioni di link building scalabili sono esattamente cio’ che Google ha cercato di reprimere negli ultimi anni. Penguin ha fatto il passo piu’ grande ed ha colpito gran parte delle tattiche scalabili che avevamo a disposizione. Quando scali qualcosa, spesso perdi a livello qualitativo, che è esattamente ciò che Google non vuole quando si tratta di link. Se fai ancora affidamento su tattiche che possono rientrare nella categoria scalabile, penso tu abbia bisogno di prestare molta attenzione e dare un’occhiata al trend dei link che Google ha penalizzato, per capirne il motivo.

Il ruolo che Google riveste in questo processo

Per concludere, vorrei brevemente parlare del ruolo che Google riveste in tutto questo e delineare il futuro che vuole tracciare per il web. Ho sempre cercato di stare alla larga da discussioni che coinvolgono l’idea che Google stia attivamente spingendo Paura, Incertezza e Dubbi  nella comunità degli internauti. Ho preferito concentrarmi su ciò che io potevo fare per i miei clienti, tuttavia, ai fini di questo post, ne voglio parlare.

paura-sul-web

L’osservazione di Dan è corretta e dopo averci parlato, mi sono imbattuto in una pagina di un cliente che diceva:

“Non pubblichiamo piu’ guest post su NOME DEL SITO. Tutti i precedenti guest post da ora sono cancellati. Per maggiori informazioni, collegarsi a www.mattcutts.com/blog/guest-blogging/“.

L’ho modificato per non rivelare il nome del sito, ma ne capite il succo.

E’ stupido. Veramente molto stupido. E’ un buon sito, che pubblica buoni contenuti ed ha un buon piano editoriale. Eppure hanno ignorato le loro stesse policy, il duro lavoro e gli obiettivi per dar retta ad un post di Matt Cutts.

Questo, naturalmente, è visto dalla prospettiva degli editor piuttosto che da quella dei link builder, ma certamente mostra l’effetto che le dichiarazioni di Google possono avere. Google lo sa e diffonde messaggi che possano semplificare il suo lavoro e si adattino ai suoi obiettivi. In maniera analoga, cosa ha fatto quando non riusciva bene a classificare i link buoni e quelli cattivi non avendo a disposizione un grande team antispam? Lo ha fatto fare a noi! 😉 Scherzo, ma capite bene cosa intendo dire.

Il piu’ recente e famoso aggiornamento mobilegeddon, di cui ha parlato qui Dr. Pete e’ un altro esempio di come Google tiri fuori messaggi che alla fine spaventano molte persone. Anche se ad essere onesti, penso che nonostante l’apparente piccolo impatto avuto finora, il messaggio di Google sia molto serio.

Per tutti questi motivi ritengo che dobbiamo tenere a mente che Google ha una sua propria agenda e molti azionisti da rendere felici. Non e’ che creda ciecamente a tutto quello che Google rilascia, ma sono molto più attento e inquisitore di quanto non lo sia mai stato.

 

Titolo originale del post “How Much Link Building Changed in Recent Years?” di Paddy Moogan