Il web 3.0 è davvero realtà in Italia? Il caso Hoepli.

Mi è capitato di acquistare vari libri dal portale di e-commerce della Hoepli (ottima scelta di titoli, portale dalla discreta usabilità e prezzi competitivi). Tuttavia, se c’è qualche problema, non contate troppo sulla cortesia e sulla disponibilità degli addetti al loro servizio clienti: scarsa comunicatività (sono piuttosto bruschi, al limite dello sgarbato), non si firmano (quindi non sono tracciabili) e non brillano certo per attitudine commerciale.

Mi è capitato di annullare un ordine da oltre 60€ perchè non è stato riconosciuto uno sconto di meno di 3€ (proposto peraltro in maniera piuttosto sibillina in una newsletter).

Ovviamente le cifre non sono rilevanti, è importante vedere come una delle case editrici più attive nella vendita on line nel panorama web italiano abbia gestito un piccolo problema in fase di help desk.

L’operatore, invece di scusarsi per la promozione confusa e assicurarmi che avrebbe comunicato la cosa al loro marketing, confermando però che non poteva modificare i prezzi (cosa che mi avrebbe spinto comunque a finalizzare l’ordine), mi ha liquidato con poche parole: le due promozioni “non c’entrano nulla” una con l’altra e non è possibile cumulare i due sconti.

La newsletter con l'offerta che aveva promosso la venditaUn piccolo errore di gestione, si dirà , fatto da un operatore non molto cortese (ma probabilmente oberato di ordini da gestire), e dovuto anche al marketing, che ha scritto una comunicazione poco chiara.

Ma cosa succederà ora?
In Italia siamo davvero in un momento di passaggio al web 3.0 (come spera e si augura Enrico Madrigrano) o siamo ancora immersi fino al collo nel web 1.0?

Io ho l’impressione che la risposta sia… la seconda!

Mi dispiace per Luca Conti (FARE BUSINESS CON FACEBOOK), Lorenzo Toscano (SEO STRATEGY) e Claudia Zarabara (STRATEGIE DI WEB MARKETING PER IL SETTORE TURISTICO ALBERGHIERO). I loro libri però li comprerò lo stesso, anche se mi sa che mi toccherà passare in libreria 🙂