Verifica sempre l’attendibilità delle notizie che pubblichi online. Indurre in errore le persone che si fidano di te potrebbe causarti seri problemi
La maggior parte dei professionisti sa che oggi per influenzare, ispirare e impattare sul proprio target è necessario gestire al meglio il modo in cui la propria reputazione viene percepita sia di persona che attraverso la propria presenza online. Il provare a guidare la percezione che gli altri hanno di te, una volta era visto come una forma insana di manipolazione ma oggi invece viene percepito come un buon modo per dare uno slancio alla propria carriera.
Naturalmente questo non equivale ad essere falsi o a dare un’immagine di sè che sia fuorviante ma ad essere consapevoli di sè ed agire con intenzione nel proprio modo di presentarsi e trasmettere agli altri i propri valori (abilità, talento, esperienza, prospettive,..).
La verità e l’autenticità sono pilastri ai quali non si può rinunciare quando si tratta di attuare una strategia di Impression Management che sia efficace. Questo tipo di lavoro può essere danneggiato dalla condivisione continua di notizie false che potrebbero incidere negativamente sulla propria capacità di ottenere fiducia e mantenere alta la propria reputazione online.
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. Cos’è l’Impression Management?
L’Impression Management è il processo attraverso il quale tentiamo di influenzare la percezione che il nostro target ha di noi, attraverso la gestione di informazioni all’interno di interazioni sociali. Tecniche di Impression Management prevedono che tu ti focalizzi sui punti di contatto e sulle interazioni personali con il tuo pubblico, gestendole affinchè queste servano a costruire la reputazione online che desideri.
Molto semplicemente: se ti ho visto correre in maniera folle in autostrada, potrei pensare di te che sei un guidatore imprudente e pericoloso. Ma se tu fai in modo di spiegarmi che correvi in quel modo folle perchè costretto da una situazione di emergenza, la tua reputazione rimarrà ai miei occhi intatta.
In passato Impression e Reputation Management si basavano su elementi come interazioni faccia a faccia, atteggiamenti, comunicazione e immagine.
Ora le conversazioni online, le relazioni e le interazioni sono pubbliche e permanenti e creano quel “patrimonio digitale” in grado di poter supportare o distruggere la tua reputazione e la percezione che gli altri hanno di te. Quello che posti oggi può avere il potere di danneggiare la tua carriera futura, lasciandoti a volte davvero poco spazio per cercare di riparare al danno fatto.
. La prevalenza di notizie false
Le notizie false vengono progettate in maniera tale da sembrare vere e legittime anche se non lo sono. Chiunque dietro una tastiera può essere in grado di creare una bufala e postarla sotto il nome inventato di un sito di notizie, confezionandola con una bella grafica e un link che la faccia apparire legittima.
Immaginiamo un ipotetico Bob che, da dietro la sua tastiera, decide di creare una storia falsa che racconta di come Mc Donald’s utilizzi topi per preparare i suoi hamburger di carne. Gli amici di Bob ritendendolo persona affidabile ed essendo allo stesso tempo schifati e indignati da tale notizia crederanno sia doveroso condividerla per mettere in guardia i propri amici. E’ così che si diffondono rapidalmente le notizie false.
Come quando si fa gossip o si diffonde un pettegolezzo senza verificarne l’attendibilità, la diffusione di notizie false può avere conseguenze pesantissime. Può far crollare i prezzi di un’azienda, può indurre al boicottaggio di un marchio da parte dei suoi clienti, può fare perdere di credibilità ad un politico onesto e può causare perfino il licenziamento di un serio professionista! Prendere le distanze dalle notizie non verificate e dai soggetti che le creano è sempre sinonimo di saggezza e lungimiranza.
. Perchè condividiamo notizie false?
Uno studio condotto da Pew Research dimostra che il 62% degli adulti negli USA trova le notizie sui social, avendo come fonte principale Facebook.
Leggendo e condividendo notizie frettolosamente, senza un’opportuna verifica, si va incontro ad una diffusione massificata con numeri di persone raggiunte a volte impressionanti. La maggior parte delle piattaforme social non prevede ancora il controllo dei contenuti pubblicati dai propri utenti attraverso funzioni che ne verifichino attendibilità, copyright, ecc. Questi siti incoraggiano gli utenti a fare networking e ad interagire liberamente, pubblicando e commentando qualsiasi tipo di contenuto purchè rispetti le regole di “decenza” imposte dalla piattaforma. Facebook spinge gli utenti ad interagire con gli amici e ad acquisire nuovi contatti, mentre ci si autodisciplina e si ha la possibilità di segnalare comportamenti errati degli altri utenti…ma a nostro piacimento!
. Le “camere dell’eco” aiutano le notizie false ad apparire legittime
Se il potenziale danno che ne potrebbe ricevere la nostra reputazione è significativo, perchè decidiamo comunque di pubblicare notizie false? La spiegazione spesso risiede nelle cosiddette “camere dell’eco”.
Maslow identifica i bisogni fondamentali dell’uomo e tra questi parla del bisogno di “appartenenza e amore”, che si traduce nella necessità di sentirsi parte di un gruppo, di affiliarsi, di essere accettato. Tutto ciò vale anche sui Social Network. Ogni persona attiva su queste piattaforme sente fortemente il desiderio di attaccarsi a qualcosa di molto popolare e di tendenza, di condividere per prima le ultime notizie.
E’ qui che la “camera dell’eco” funziona come una potente fonte di distribuzione delle notizie. Online tendiamo tutti ad associarci a persone che la pensano come noi su varie tematiche, di conseguenza i nostri post, i nostri commenti e le condivisioni (incluse le notizie) tendono a non essere messi in discussione e a passare per credibili, semplicemente perchè supportano le idee ed il punto di vista collettivo.
Dal momento in cui creiamo una rete di contatti, questi iniziano a fidarsi di noi e di ciò che pubblichiamo. Più pubblichiamo, più otteniamo credibilità. In questo modo si crea fiducia nei nostri confronti che pare rafforzata dal numero di interazioni (like, condivisioni, commenti) che otteniamo.
Questo processo è facilitato dai continui aggiornamenti degli algoritmi di quei social come Facebook, Twitter, Pinterest e perfino LinkedIn, che oggi mostrano agli utenti come prioritarie le notizie di loro maggiore interesse, rendendone ancora più veloce la fruizione e la condivisione.
. Cosa succede alla nostra reputazione quando condividiamo notizie false?
Il pericolo determinato dalla condivisione di notizie false in un ambiente online dominato dalla credibilità, è altissimo in termini di mantenimento o rottura di un rapporto di fiducia di un utente con i propri contatti.
La parte più difficile in una strategia di Impression Management è quella di costruire o (nel peggiore dei casi) ricostruire un rapporto di fiducia con il proprio pubblico. La percezione vive nelle menti delle persone con le quali interagiamo. Il modo in cui parliamo e ci comportiamo costruiscono nella loro mente l’idea del chi siamo e che valori/idee abbiamo da portare avanti.
Diffondere notizie non verificate ci può danneggiare enormemente in quanto può promuovere nei nostri confronti una percezione di irresponsabilità, inaffidabilità e sregolatezza. Dopotutto i tuoi contatti online hanno imparato a seguirti e a fidarsi di te e nel momento in cui li inganni inducendoli in errore, puoi aspettarti che inizino a mettere in discussione ognuno dei tuoi contenuti e la tua stessa buona reputazione.
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Mantenere una reputazione online del proprio brand che sia affidabile, praticabile e sostenibile richiede costanza, attenzione e un continuo focus sulle interazioni sociali.
Quando pubblichi un contenuto è come se tu trasferissi su di esso tutta la tua affidabilità comunicando ai tuoi contatti il messaggio “io sostengo questa verità/idea/considerazione”. Invece di essere frettoloso e correre per essere il primo a condividere le ultime notizie, prenditi il tempo giusto per verificare le fonti, le informazioni e le conclusioni proposte all’interno del contenuto che hai postato.
Poniti sempre le domande che sembrano più scontate ma che sono le più giuste: “Questa notizia potrebbe essere falsa?”, “Conosco il soggetto che ha creato e diffuso la notizia?”, “Sto proponendo ai miei contatti una notizia presa da una fonte affidabile?”.
Se sei incerto sulle risposte da darti in questi casi, meglio non condividere la notizia e lasciare che qualcun altro arrivi prima di te nella diffusione dell’ultimissima notizia…che potrebbe essere proprio quella che costerà cara alla sua reputazione!
I contenuti di questo post sono tratti da “Sharing Fake News Can Hurt Your Reputation” di Lida Citroen