Un nuovo concetto di “Giornata lavorativa” si profila in questi ultimi anni grazie all’apporto dei Millennials.
I Millennials hanno conquistato il loro posto di lavoro e oggi rappresentano la più larga fetta della forza lavoro. Sono riusciti a rivoluzionare il concetto “classico” di giornata lavorativa con orari fissi, creando inoltre nuovi spazi per lavorare con cubicoli personalizzati e uffici condivisi. Hanno ben chiare le idee su come e dove lavorare, idee fresche che iniziano a farsi strada proprio ora che anche la generazione Z sta iniziando ad affacciarsi al mondo del lavoro. In questo contesto in continua evoluzione, le aziende che non ritengono prioritarie la flessibilità e la mobilità del lavoro, rischiano di perdere i loro migliori talenti.
Ma prima di abbandonare la “tradizione” per l’innovazione nel mondo del lavoro, è bene sapere cosa davvero vogliono i Millennials, come si immaginano le condizioni di lavoro ideali.
Cosa vogliono di più i Millennials?
Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per capire meglio cosa si aspettano dalla propria carriera i giovani professionisti. Un’indagine condotta a livello globale da PWC che ha coinvolto e intervistato 44.000 millennials, rivela che sul lavoro questi reputano prioritari l’equilibrio tra vita personale e professionale, l’uso intelligente della tecnologia e le opportunità di crescita.
I giovani di oggi più propensi delle vecchie generazioni al cambiamento. Se iniziano a sentirsi oberati di lavoro o sottovalutati, non esitano a passare ad un’altra azienda. Di sicuro non vogliono restare incatenati ad una scrivania per 40 o più ore la settimana. Ma non per mancanza di volontà.
I giovani non sono pigri, tutt’altro. Cercano semplicemente di crearsi una realtà su misura e se hanno un datore di lavoro che permette loro di farlo, trovano il modo di trovare un equilibrio tra vita personale e lavorativa che dia loro soddisfazioni e che li renda più sereni nell’affrontare la vita lavorativa.
Uno studio della Bentley University dimostra che il 77% dei giovani professionisti ritengono che il lavoro flessibile li renda più produttivi.
Inoltre l’84% è sempre connesso e continua a controllare le e-mail di lavoro anche da casa, al di fuori delle ore lavorative. L’abbandono progressivo della giornata lavorativa con orari fissi sembra rischioso ma in realtà è ciò che rende questi lavoratori più motivati e produttivi.
Chiedono più opzioni di lavoro flessibile ma non vogliono compromettere la qualità del proprio lavoro. Vogliono e si aspettano che le aziende mettano a disposizione dei lavoratori più strumenti tecnologici. Grazie alle chat business-friendly, agli strumenti social, alle piattaforme collaborative e ai programmi di e-learning, oggi ci sono molti modi per usare la tecnologie e lavorare in remoto o per arricchire le proprie competenze sul posto di lavoro.
La propensione dei millennials a cambiare lavoro quando sono infelici non equivale ad essere dei dipendenti sleali. E’ più corretto descriverli come Ambiziosi. L’80% dei millennials ritiene che nel corso di tutta la vita lavorerà per non più di 3-4 aziende e il 36% dichiara che rimarrà legato all’attuale datore di lavoro per almeno 3-5 anni.
In altre parole, i giovani vogliono più opportunità di crescita professionale e desiderano scoprire e sfruttare sul campo le proprie capacità.
Diamo loro ciò che chiedono: il Lavoro Flessibile
Detto questo, cosa possono fare le aziende per avvicinarsi al modello di lavoro richiesto dalla nuova generazione, riuscendo a mantenere vivo il loro interesse nei confronti della carriera? Incoraggiare una cultura che abbraccia orari di lavoro flessibili e mobilità degli ambienti lavorativi è il modo migliore per iniziare. Come datore di lavoro dovresti provare a pensare a cosa è possibile fare nell’immediato per incentivare la flessibilità sul posto di lavoro.
- Quali mansioni o ruoli possono essere portati avanti lavorando online o in remoto sia in un part-time che in un full time? Alcuni tipici esempi sono le attività di scrittura e ricerca, il marketing, le vendite e lo sviluppo.
- In che modo diversi team possono effettivamente comunicare e collaborare? Esplora le possibilità offerte dalle piattaforme collaborative progettate per i ruoli creativi o magari adotta soluzioni che permettano la combinazione tra file sharing e comunicazione sul posto di lavoro (DropBox, Google Messenger, …).
- Se proprio non riesci ad offrire ai tuoi dipendenti un programma di lavoro a distanza, potresti proporre loro delle ore di lavoro flessibile, magari un giorno a settimana, dando la possibilità ai dipendenti di lavorare da casa.
Diamo loro ciò che chiedono: Spazi per Crescere
Un’azienda di successo dovrà cercare tutti i modi per arricchire la vita lavorativa dei propri impiegati. I millennials hanno bisogno di spazi per espandere le proprie conoscenze e competenze e vogliono avere il giusto riconoscimento per un lavoro ben fatto. Con l’esplosione degli strumenti di e-learning, acquisire la padronanza di nuove competenze o ruoli è oggi davvero molto facile.
Se la tua azienda riesce ad offrire ai dipendenti servizi importanti come la formazione avanzata, la possibilità di lavorare con orari e modalità flessibili (da casa, in remoto…), gli strumenti tecnologici più utili e innovativi e naturalmente il giusto incoraggiamento e apprezzamento per il loro lavoro, stai certo che sapranno apprezzare e saranno più motivati a restare all’interno dell’azienda per tanto tempo e in maniera produttiva.
Alla luce di tutte queste considerazioni, è da ritenere positivo il progressivo abbandono dell’orario lavorativo tradizionale (con le relative modalità più “rigide”). La tecnologia oggi ci permette di lavorare dove e quando vogliamo e le aziende che vogliono ottenere il successo e la soddisfazione dei propri dipendenti, non devono sottovalutare quest’enorme potenziale.
Approfondimenti: Giovani e Lavoro flessibile (anche in Italia)
Post tratto da “Did Millennials Kill the 9-to-5 Workday, or just point out that it’s dead?” di Meghan M. Biro