Il Search Engine Strategies di Londra si è tenuto la settimana scorsa dal 17 al 19 febbraio 2009, tre giornate dense di appuntamenti con autorità di livello internazionale – una finestra sul mondo dei motori di ricerca e del Web Marketing.
Pubblichiamo un post scritto da parte di un ospite d’eccezione: Sante Achille, che era al Ses con due interventi. Sentiamo cosa ci racconta…
In 40 sessioni di lavoro, molti sono stati gli argomenti oggetto di discussione e presentazioni – questi sono alcuni degli argomenti più importanti.
Prende piede in maniera significativa il Social Media come strumento complementare da utilizzare nella promozione online. Diversi relatori, soprattutto dagli Stati Uniti, hanno illustrato delle case history di aziende che utilizzano le reti sociali per incrementare il brand awareness e fare branding.
Altro argomento che ha trovato molto spazio è stato il reputation management – la gestione della propria reputazione online. Anche questa attività è diventata “mainstream” ovvero attività che viene svolta regolarmente per proteggere la propria immagine e reputazione online. Nei mercati in cui il web è più evoluto che da noi, questa attività è presa molto sul serio e sono stati presentati casi in cui la mancanza di una strategia di reputation management ha comportato una notevole perdita di denaro ed ulteriori danni all’immagine aziendale. L’esempio più significativo presentato è stato di una grande azienda (americana) ed il lancio di un nuovo prodotto tutto incentrato su uno slogan. Dall’interno c’è stata una fuga di notizie … nel primo giorno del lancio della campagna mediatica cartelloni pubblicitari e spot televisivi hanno inondato TV, stazioni ferroviarie, metropolitane, generando query nei motori di ricerca per quella frase ad effetto – peccato che il primo sito che appariva come risultato della ricerca era di terzi che parlava male dell’azienda. Il danno all’immagine è stato enorme. Il costo per chiudere il sito $ 400.000,00
Altro strumento che in rete sembra trovare un posto al sole è Twitter. Pur essendo uno strumento molto di nicchia, chi lo utilizza a fini di marketing riporta risultati molto positivi. Per Twitter si è parlato di una piccola realtà nel business della produzione di T-Shirt personalizzate che sviluppa un notevole volume di traffico provenienti dal cinguettio di Twitter. È diventato molto di modo utilizzare Twitter come strumento di comunicazione in tempo reale anche ad eventi e conferenze: moltissimi partecipanti alla conferenza inviavano Tweets per comunicare informazioni e formulare domande ai relatori della conferenza: ad uno delle sessioni dove ero relatore sono arrivate diverse domande dei partecipanti da Twitter.
Volendo fare una riflessione più generale che va oltre gli aspetti tecnici degli argomenti presentati emerge chiaramente la tendenza di un ampliamento del raggio di azione del web: non più un sito prevalentemente dei contenuti testuali, ma il luogo della comunicazione multimediale dove immagini, video e contenuti sono tutti protagonisti a pari merito, anzi i video sembrano giocare un ruolo di crescente importanza ed in un futuro non troppo lontano potrebbero diventare di importanza strategica, all’aumentare della banda disponibile.
Ho partecipato a diverse conferenze negli ultimi 6 anni. Ogni ritorno è sempre stato segnato da entusiasmo ed attività frenetiche per implementare le novità che riportavo dall’Estero.
Questa volta è diverso.
Perché ? Perché i cambiamenti in atto non sono come quelli che finora ho visto, ma sono di gran lunga più importanti ed impegnativi: questa volta non si tratta di cambiare strategia, aggiungere più link esterni, fare una ottimizzazione on site più aggressiva, ma quello che chiamerei un paradigma shift, una modifica al modo di percepire ed utilizzare il sito che deve essere posto al centro delle attività aziendali e non può (più) rimanere nell’ombra a raccogliere polvere virtuale – pena la perdita di visibilità che equivale alla perdita di opportunità di mercato.
Forse mi sbaglio ma non vedo le nostre piccole e medie imprese pronte o preparate a fare questo cambiamento (= investire molto di più nel web).
Di recente ho parlato con una azienda del nord a cui cercavo di far capire che la creazione di un video che descrive caratteristiche e funzionalità di una macchina a controllo numerico è una attività importante, così come la creazione di contenuti di qualità per le attività di nicchia devono essere svolte direttamente dall’azienda che non deve rivolgersi all’esterno per trovare un SEO che deve fare “le sue cose” per posizionare il sito nei motori di ricerca.
Comunque c’è speranza. Un Cliente a cui parlavo dei blogs da 3 anni ha finalmente visto la luce. Durante una recente conversazione telefonica mi spiegava con entusiasmo quanto fosse importante un blog per la sua attività.
Meglio tardi che mai.
Post scritto da Sante Achille che ha tenuto 2 speech al Ses di Londra, (vedi anche le foto dell’evento).