Facebook aggiunge i post pubblici alla Ricerca|Weekly Shot (19 – 25 Ottobre)

Chi difende a spada tratta la privacy online forse non salterà di gioia sapendo che da oggi tutti i post pubblici presenti su Facebook saranno visibili nella sua Ricerca. Ne parliamo questa settimana su Weekly Shot, passando anche da casa Twitter che lancia i suoi Polls e facendo cenno alla vicenda legale di Amazon che denuncia più di 1000 utenti anonimi colpevoli di aver scritto recensioni false. Buona lettura!

Questa settimana in evidenza su WMTools Weekly Shot:

>> Facebook aggiunge tutti i post pubblici alla Ricerca

>> Twitter Polls: ora è possibile lanciare i sondaggi ai tuoi follower

>> Amazon in lotta contro le false recensioni

>>  L’evoluzione delle Rich Answers di Google in un recente Studio USA

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>> Facebook mostra i tuoi post pubblici nei Risultati di Ricerca

Facebook inizia a mostrare i post pubblici nel suo motore di ricerca

Facebook è a lavoro per migliorare la sua funzione di ricerca con l’obiettivo di creare un enorme archivio di informazioni provenienti da tutto il mondo, che includerà anche i nostri post pubblici. La nuova ricerca, disponibile a giorni su iOS, Android e Facebook Desktop (inizialmente solo per gli utenti di lingua inglese), permetterà di trovare contenuti (anche datati) che verranno mostrati in base ad un preciso ordine basato sugli interessi dell’utente: prima i post estrapolati da pagine seguite e con una certa autorità, poi i post degli amici e per finire i post di perfetti sconosciuti che hanno impostato la visualizzazione pubblica dei propri contenuti. In sintesi, tra pochi giorni sarà possibile accedere con facilità ai più di 2 miliardi di post pubblici presenti sulla piattaforma, avendo la possibilità di partecipare a conversazioni di pubblico interesse sui più svariati temi a livello globale, trovate attraverso questa funzione di ricerca potenziata.

Ma come verranno visualizzati i contenuti con la nuova funzione di ricerca? Puoi vederlo in questo post pubblicato da Tom Stocky su Facebook Newsroom.

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>> Su Twitter puoi lanciare i sondaggi per i tuoi follower

Twitter lancia la funzione sondaggi

Sei curioso di conoscere il parere dei tuoi follower rispetto ai loro argomenti d’interesse? Allora sarai felice di sapere che proprio in queste ore Twitter ha annunciato l’arrivo dei suoi Polls, sondaggi che potrai lanciare con facilità, direttamente dalla casella per comporre i Tweet e che saranno segnalati da una speciale icona. I sondaggi si configureranno come una domanda con due possibili risposte. Gli utenti potranno votare in forma anonima durante le 24 ore in cui il sondaggio rimarrà attivo sulla piattaforma. Nei prossimi giorni la funzione sarà disponibile su Twitter per iOs e Android e su Twitter.com. Nel post pubblicato sul blog ufficiale di Twitter puoi leggere tutte le informazioni sui Polls.

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>> Amazon: è guerra aperta alle false recensioni!

Amazon intraprende azione legale contro le false recensioni

Oggi la Reputazione online e la Fiducia nel marchio sono davvero tutto per le aziende. Ne sa qualcosa anche il gigante dell’e-commerce Amazon, che proprio in questi giorni denuncia più di mille persone (al momento ignote e denominate genericamente “John Does”) accusate di aver scritto recensioni false in cambio di un compenso, favorendo determinate aziende a discapito di altre. Un post pubblicato dal sito ufficiale della BBC riporta le dichiarazioni di Amazon che motiva l’azione legale come necessaria al fine di portare avanti il “buon nome” del marchio ma soprattuttto per proteggere gli utenti da recensioni “false, fuorvianti e non autentiche” commissionate dalle aziende incriminate (anche per soli 5 dollari a review!) con lo scopo di rendere più allettanti i propri prodotti su Amazon (o di screditare quelli dei propri competitor). Un’iniziativa d’impatto da parte di Amazon per dissociarsi in maniera netta (e con delle pesanti conseguenze per i “falsari”) dall’ormai diffusa pratica di scrivere recensioni non autentiche.

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>> Studio: Come si evolvono le Rich Answers di Google

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esempio di rich answer

La SERP di Google da qualche anno parla chiaro: Big G cerca sempre più spesso di fornire agli utenti risposte ricche ed esaustive (che includono anche foto, mappe, grafici,  featured snippet), le cosiddette Rich Answer,  piuttosto che fargliele trovare solo cliccando su un’altra pagina web.

Negli ultimi mesi questo succede per un numero sempre maggiore di query di ricerca. Un recentissimo studio condotto da Stone Temple Consulting mette in luce l’evoluzione delle Rich Answer sulla Serp che; secondo i dati raccolti dall’agenzia analizzando più di 855 mila query; dal secondo semestre del 2015 vengono mostrate per il 31,2% dei termini (+ 8,6% rispetto ai dati raccolti a dicembre 2014). Qui puoi leggere tutti i risultati dell’interessante Report pubblicato da Stone Temple.

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