Il pagerank è morto, evviva il pagerank!

Pagerank

I seo professionisti sanno che il pagerank è solo un valore “fine a sè stesso”, che non è la cosa importante da controllare, quanto piuttosto le posizioni nelle serp, l’andamento delle visite, se non addirittura le conversioni, la brand reputation, ecc.
Pero’ quando succede, come è successo in questi giorni, che il pagerank crolla per tanti siti e blog autorevoli, ecco che si scatena il caos.

Sarà un’oscillazione naturale, dovuta ai normali meccanismi di Google oppure un’azione punitiva verso chi vende links? sarà l’inizio di un nuovo modo di ricalcolare siti buoni e siti meno buoni, oppure semplicemente un assestamento, magari per confondere le idee ai maniaci della barretta verde?

Se anche a voi è capitato, non vi scoraggiate, siete in buona compagnia!

  • Washingtonpost.com: da PR 7 a PR 5
  • Statcounter.com: da PR 9 a PR 6
  • Problogger.net : da PR 7 a PR 4
  • Blogherald.com: da PR 6 a PR 4
  • SearchEngineJournal.com da Pr7 a pr4
  • Forbes da pr 7 a pr5.

e in Italia altri esempi celebri potrebbero essere citati (come Pandemia, Napolux, Robingoods, Stefano Gorgoni). Ed è buffo come un valore che da tempo oramai non dovrebbe più esser preso in considerazione da un professionista seo, è ritornato improvvisamente di moda. Dopo mesi/anni in cui si cercava di far capire la poca importanza di questo numerino ai fini di un buon posizionamento, ecco che di colpo sono tutti terrorizzati dal crollo.

E non solo! insieme a questo è nata anche una paura collettiva verso l’inserimento di link a pagamento. Che sia questo o no il fattore determinante il crollo di pagerank (ma alla fine cosa conta di più, questo o i fattori che determinano un buon posizionamento nelle serp?) sta di fatto che su blog, forum e siti vari si parla di togliere i link, di inserire il nofollow, di autosegnalarsi a Google, insomma di come fare a recuperare le posizioni.
Anche sul forum di Giorgiotave, colpito anche lui da questo aggiornamento, se ne parla. Dalla discussione:

Il fattore rilevante di tutta la faccenda non è tanto questo, quanto il fatto che ad un abbassamento del PR non corrisponda un abbassamento del ranking nelle SERP. L’arcano è qui a mio avviso. Basta fare qualche osservazione per capire che:

  • La penalizzazione non sembra influire sul posizionamento
  • Molti siti che non vendono nè comprano links sono anch’essi penalizzati
  • Le penalizzazioni sembrano riguardare per la maggior parte siti rilevanti

Per me è cosi, mi sembra dicapire che per napolux e robin good altrettanto.
Un bluff per destabilizzare l’ambiente ed abbattere definitivamente l’abitudine di alterare il PR con i links testuali?

Personalmente anche il mio blog ne è stato vittima, ma come già detto quando ho cominciato a scendere nella classifica di Blogbabel, nonostante il peggioramento su queste classifiche, le visite e le presenze nei primi risultati delle serp stanno migliorando. Quindi ho deciso di continuare con la mia quotidiana attività di cura dei contenuti e di non preoccuparmi troppo di questo.

Alla fine cosa è più importante: avere un buon PR oppure un buon posizionamento?

articolo scritto da Elena Farinelli

per approfondimenti, segnalo qualche link:
Il grande spauracchio della compravendita dei links

Pagerank, ovvero lo strumento di dissuasione di Google

Penalizzazione del Pagerank: vendita di links o snaturamento del dominio?

Aggiornamento Pagerank

Sui blog di marketing:

http://www.marketingroutes.com/2007/10/25/ecatombe-pagerank/

http://www.onemarketing.it/29/10/2007/la-caduta-del-page-rank-questione-di-link/

Blog stranieri:

Pagerank drop for many sites

Digg favorites slapped by Google